La fantasia non è immaginazione

Da quando sono diventata mamma mi pongo molte più domande, sento che per il bene dei miei bambini non posso trattare superficialmente o dare per scontato nessun aspetto che riguardi le fasi della loro crescita e del loro benessere.

Le frasi “si è sempre fatto così…sono cresciuti tutti crescerà anche lui/lei…” non mi sono mai andate a genio, non le ho mai ritenute corrette, in quanto se ogni individuo è a se, unico e differente da chiunque altro, di sicuro lo sono anche i miei bambini e accontentarmi dei consigli delle “nonne” (con questo termine intendo dire le passate generazioni di genitori) non mi pare rispettoso delle persone nuove che ho davanti e che devo accompagnare, nel miglior modo possibile, a conoscere e percorrere domani le strade del mondo. 

Ho quindi iniziato, grazie anche a dei profili conosciuti su IG e gestiti da persone competenti in materia, a documentarmi e a fare tesoro di concetti, studi, metodi e consigli che tutt’altro sono che banali, che se fare il genitore “da che mondo è mondo l’hanno sempre fatto tutti”, io oggi voglio e posso fare il genitore nuovo, partendo da una disciplina che pone le sue basi in una educazione rispettosa e consapevole.  

Elaborando queste informazioni ho anche appreso, e mi scuso per l’ignoranza, quanto impropriamente utilizzassi come sinonimi i termini “fantasia” e “immaginazione”. Non lo sono, nella maniera più assoluta. Ho scoperto che l’immaginazione è nella mente del bambino, è qualcosa che viene creata da informazioni che lui già ha dentro di se, mentre la fantasia è qualcosa che nasce dall’immaginazione di un’altra persona  e che dall’esterno gli viene trasmessa. Per questo nella filosofia Montessori si incoraggia l’uso dell’immaginazione mentre si evita l’esposizione alla fantasia dei bambini al di sotto dei 5-6 anni. Prima di questa età infatti il bambino ha bisogno di imparare dalla realtà, non sapendo scindere ciò che è reale da ciò che non lo è, rischiando diversamente di fare facilmente confusione in una fase in cui invece il massimo sforzo va per costruire la propria visione del mondo. 

Come possiamo allora aiutare i nostri bambini nei primi anni di vita a favorire l’uso dell’immaginazione, a conoscere, apprezzare e amare ciò che li circonda? Proponendo loro giochi e testi con immagini e argomenti i più reali possibili, ai libri di storie illustrate ad esempio affianchiamo anche i libri divulgativi, prediligiamo giochi in materiali naturali che saranno animati solo dalle mani dei nostri bambini, sviluppando così i sensi e il fisico e la capacità di risolvere problemi e la concentrazione. Sediamoci a terra e osserviamoli trovare il loro personale modo di giocare con i giochi, senza che ce ne sia per forza uno corretto stabilito da altri, rapportiamoci da pari – qual siamo – sporchiamoci le mani, siamo sinceri nelle risposte ad ogni domanda e ci scopriremo cresciuti davvero, noi, con loro.